Maria Antonia Stefanino - 12-05-2007
Il Consiglio Comunale di Napoli nel suo bilancio ha approvato gli aumenti alla refezione scolastica. Sarebbe fin troppo facile argomentare l'indignazione che si prova a fronte di tali aumenti con la comparazione dei costi e le tutele che la casta dei politici di professione ascrive a sé, ma la cosa in sé è talmente grave che si rischierebbe di banalizzarla con tali pur validi argomenti. La refezione scolastica è stata uno dei pilastri delle articolate risposte date alla scuola di classe, quella dei doppi turni, delle classi differenziali, delle scuole parrocchiali, il primo passo per quelle scuole a tempo pieno, di cui lo strapotere risorgente della chiesa e gli interessi e la miopia di una classe politica e dirigente (a Napoli le due cose coincidono: chi è politico trombato diviene classe dirigente part-time in attesa di tempi migliori) a tutt'oggi frena la diffusione.
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